Carissimi,
buon anno! È bello condividere questa buonanotte di inizio anno nel giorno in cui facciamo memoria del beato Titus Zeman. Salesiano slovacco, incarcerato dal regime comunista, in odio alla fede, mentre cercava di far uscire dal suo paese giovani sacerdoti e studenti perché potessero continuare il loro percorso, morto a seguito di anni di privazioni e durezza. Un martire per le vocazioni. Momento determinante del suo cammino di fede e vocazionale è il 26 gennaio del 1951, quando grazie alla Parola di Dio, proclamata nella Messa di quel giorno, passa definitivamente dalla paura alla gioia e dal timore alla forza. Si tratta di un'autentica maturazione nel suo cammino di fede. L’ispirazione si trova nel Vangelo: «Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra... Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!» (Mt 10,29-31). Da qui troverà il coraggio e la determinazione per organizzare e guidare le spedizioni in uscita dalla Slovacchia. Chiediamo, per sua intercessione, il dono del coraggio e della determinazione nell’affrontare le sfide educative quotidiane e nel portare avanti il difficile servizio dell’accompagnamento dei giovani e delle loro famiglie.
L’anno è iniziato con due appuntamenti belli dei cammini MGS. Dal 2 al 4 gennaio, a Mezzano, si sono incontrati il gruppo triennio, il gruppo ricerca, il faccia a faccia e l’mgs play. Nella stessa location, dal 4 al 6 gennaio, c’è stato l’incontro degli universitari-lavoratori. Sono state giornate molto belle, per la ricchezza dei giovani presenti, molti dei quali sinceramente interessati a camminare insieme al Signore, a farsi accompagnare e a prendere sul serio le inquietudini del loro cuore. Mi piace sottolineare come, negli ultimi mesi, diversi giovani delle nostre Ispettorie (Ine e Itv) abbiano scelto, preso posizione. Oltre a quelli che sono partiti verso Torino per continuare il loro discernimento verso la vita consacrata, altri hanno fatto scelte di ingresso o di uscita dalle Comunità Proposta di Mogliano e Montebelluna…e diversi altri hanno deciso di spendere periodi più o meno lunghi della loro vita in realtà di missione e di servizio. E’ un segno bello di vitalità e fecondità quando li aiutiamo a fare scelte coraggiose contro il “quieto vivere” da cui Papa Francesco ci invita a prendere le distanze.
Concludo questo pensiero condividendo la preghiera che il Papa ci ha lasciato nella notte di Natale. Sia un augurio per ciascuno, per un anno pieno di vita, con il cuore contento…perché inquieto e in cammino. Buon anno!
«Signore, Ti chiedo qualche tormento, qualche inquietudine, qualche rimorso. A Natale vorrei ritrovarmi insoddisfatto. Contento, ma anche insoddisfatto. Contento per quello che fai Tu, insoddisfatto per le mie mancate risposte. Toglici, per favore, le nostre paci fasulle e metti dentro alla nostra “mangiatoia”, sempre troppo piena, una brancata di spine. Mettici nell’animo la voglia di qualcos’altro»
Don Fabio Maistro (animatore missionario) e don Luca Bernardello (animatore vocazionale)