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09/08/2025

Vita, coraggio, fuoco

Dopo dodici giorni e quasi mille chilometri percorsi tra Austria, Slovacchia e Ungheria, i protagonisti dell’Impresa Ciclistica 2025 del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto sono arrivati questa mattina all’Abbazia di Rosazzo. Ad accoglierli, le famiglie, un clima di festa e la celebrazione eucaristica presieduta da don Paolo Pontoni, segno di gratitudine e di gioia condivisa.

Partiti il 30 luglio da Tolmezzo, i 36 partecipanti – 27 giovani, 8 salesiani e un papà-cuoco – hanno affrontato un itinerario impegnativo e ricco di significato. Il tema scelto quest’anno, Vita, coraggio, fuoco!, è ispirato alle parole del beato salesiano don Elia Comini, martire della strage di Marzabotto, che alla soglia dei 18 anni scriveva nel suo diario spirituale: “Forse tendo alla mediocrità, brutta cosa che non mi è mai piaciuta e che non posso soffrire negli altri. Vita, coraggio, fuoco!”.

La pedalata è stata, come sempre, molto più di una sfida sportiva. L’Impresa Ciclistica, nata nel 1971, è un pellegrinaggio in bicicletta che unisce avventura, fatica, amicizia, fede e servizio. Quest’anno ha significato salire fino ai 2.504 metri del passo Grossglockner, vivere la semplicità dell’essenzialità itinerante, e soprattutto fare esperienza di momenti profondi che resteranno nel cuore. Tre in particolare hanno lasciato il segno: la visita al campo di concentramento di Mauthausen, occasione per riflettere sulla memoria e sulla dignità umana; l’incontro con la testimonianza del beato Titus Zeman, martire per le vocazioni, a Bratislava; e la sosta al santuario di Maria Trost, “consolatrice” di Graz, affidando alla Vergine Maria il cammino di ciascuno.

Il percorso ha toccato Lienz, Fusch, Salisburgo, Vienna, Bratislava, Szombathely e Graz, con pernottamenti soprattutto presso comunità salesiane e parrocchie, segno della rete di fraternità che accoglie e sostiene. Oltre ai chilometri macinati, restano nel cuore la bellezza della preghiera condivisa, le risate lungo la strada, l’aiuto reciproco nei momenti di stanchezza, e quella certezza che “le cose necessarie per rendere la vita bella e vera sono davvero poche”.

Oggi, all’arrivo a Rosazzo, la gioia era palpabile: nei volti segnati dal sole e dalla fatica si leggeva la soddisfazione di chi ha raggiunto una meta importante, ma soprattutto di chi ha vissuto un’esperienza che insegna a guardare la vita con più speranza, passione e fiducia. Perché l’Impresa Ciclistica non finisce all’arrivo: il vero viaggio comincia ora, portando nel quotidiano la lezione di questi giorni.