Sabato 19 aprile 2025, Sabato Santo. Si è svolto a Venezia il ritiro spirituale proposto dal Movimento Giovanile Salesiano, al quale hanno preso parte oltre centoventi giovani provenienti da varie realtà del Triveneto. Un’occasione preziosa per raccogliersi in preghiera e prepararsi con profondità alla celebrazione della Veglia Pasquale.
Dalla stazione di Venezia, i giovani hanno raggiunto a piedi il patronato salesiano di Venezia Castello, facendo una breve tappa davanti alla Basilica di San Marco. All’arrivo presso il patronato, i giovani sono stati accolti dalla comunità salesiana e dai salesiani cooperatori, che hanno preparato una merenda semplice e fraterna, segno di accoglienza e cura.
Successivamente ci si è recati alla Chiesa di San Pietro di Castello, dove don Piero Pietrobelli ha tenuto una meditazione spirituale sul significato del Sabato Santo, offrendo spunti profondi e ricchi di contenuto. La riflessione è stata introdotta dall’ascolto del canto “Lì con Te” del gruppo Gen Verde, le cui parole hanno contribuito a creare un clima di raccoglimento e silenzio interiore. Attraverso il canto e il commento successivo, don Piero ha sviluppato tre passaggi fondamentali per comprendere e vivere la Pasqua in pienezza.
Il primo passaggio, “Fino alla fine”, ha proposto una transizione dall’esempio all’abbandono, invitando a riconoscere un Dio non solo vicino, ma presente nell’intimità della persona. Attraverso il riferimento alla spiritualità dell’abbandono, tipica della tradizione di Chiara Lubich, è stato indicato un percorso in cui il dolore, l’insicurezza e i “perché” dell’esistenza trovano risposta nella comunione con il Cristo crocifisso e abbandonato.
Il secondo passaggio, “Cerco te, solo te”, ha condotto i giovani a riflettere sul bisogno di passare dalle cose di Dio a Dio stesso, liberandosi da ogni forma di attaccamento per vivere una relazione autentica e personale con il Signore. L’esperienza estrema del cardinale Van Thuan, prigioniero in Vietnam, è diventata testimonianza viva di una fede che sceglie Dio anche quando tutto sembra crollare, anche quando il buio è fitto.
Il terzo passaggio, “Lì con te”, ha infine indicato il movimento interiore che porta dal desiderio di avere Dio accanto al desiderio di entrare nella sua stessa vita. È il passaggio dell’unione profonda, della fiducia piena, della consapevolezza che tutto ha senso se orientato all’eternità. Le parole di testimoni come Chiara Corbella Petrillo e santa Teresa di Calcutta hanno arricchito ulteriormente la meditazione, mostrando come l’amore, anche nelle sue forme più dolorose, possa essere sorgente di vita e luce.
Dopo la meditazione, i giovani hanno vissuto un tempo prolungato di silenzio e di confessioni. Numerosi sono stati coloro che hanno approfittato di questo momento per aprirsi al perdono e alla riconciliazione, vivendo con intensità l’incontro personale con la misericordia di Dio.
La giornata si è conclusa con il pranzo al sacco presso il patronato e con momenti di fraternità e gioco, prima che ciascuno tornasse verso la propria casa per prepararsi interiormente alla Veglia Pasquale della notte.
Un’esperienza ricca di contenuto, vissuta con serietà e partecipazione, che ha permesso a molti giovani di riscoprire il senso profondo del Sabato Santo: il giorno dell’attesa, del silenzio fecondo, dell’abbandono fiducioso tra le braccia del Padre, nella certezza che il Risorto è già all’opera nel cuore della notte.