Quali famiglie?
Carissimi confratelli salesiani e laici impegnati nelle CEP e nelle Equipe di PG del Triveneto, siamo arrivati a luglio! Manca poco alle desiderate vacanze di agosto! Questo mese ci vedrà impegnati a chiudere l’anno e a programmare il nuovo: buon lavoro!
Con il mese scorso abbiamo iniziato una serie di riflessioni sui “soggetti” principali della nostra missione, i giovani, le loro famiglie, i collaboratori, la comunità salesiana… Abbiamo iniziato con i giovani! Chi sono? Quali giovani stiamo intercettando nelle nostre opere salesiane del Triveneto? Tocca ora alle loro famiglie! Questo Focus riprenderà alcune riflessioni che abbiamo vissuto quest’anno sul tema.
Nel corso dell’anno pastorale che stiamo concludendo, infatti, abbiamo compiuto un importante cammino di ascolto, confronto e riflessione sul tema della famiglia nella Consulta Oratorio-Parrocchia. L’intuizione di fondo era chiara: non possiamo prenderci cura dei giovani senza uno sguardo attento alle loro famiglie. Questo principio, già affermato nel Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile Salesiana e rafforzato dal documento Pastorale Giovanile e Famiglia della Congregazione, ha orientato l’intero percorso.
Il cammino ha preso il via con la giornata di inizio anno e la provocazione forte di Fratel Lino Breda, che ci ha ricordato che l’educazione alla fede e alla vita passa attraverso l’esperienza concreta dell’amore e del perdono vissuti in famiglia. Da qui, abbiamo proseguito con incontri formativi, momenti di studio personale su testi magisteriali (tra cui Familiaris Consortio, Amoris Laetitia, il Direttorio di pastorale familiare e il Quadro di Riferimento Salesiano) e laboratori di gruppo, culminati nell’ultimo incontro del 3 maggio 2025 con l’intervento di mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia ed esperto di pastorale Familiare.
Quali famiglie intercettiamo oggi?
A partire dai vari interventi abbiamo compreso che la realtà familiare che viviamo nelle nostre opere non è più omogenea: non c’è “la famiglia”, ma ci sono famiglie. Questo significa accogliere una pluralità di situazioni: famiglie tradizionali, famiglie ricostituite, monoparentali, in situazioni di fragilità economica o relazionale, famiglie di altre religioni o senza riferimento alla fede, coppie in crisi, famiglie LGBT, unioni civili. Ma tutte, senza eccezioni, portano in sé una domanda di relazione, di bene, di speranza.
Il vescovo Giampaolo Dianin, intervenuto alla Consulta, ci ha ricordato che Amoris Laetitia è il punto di partenza per una nuova pastorale della famiglia: non più idealizzata o “perfetta”, ma reale, fragile eppure capace di bellezza. Ci ha invitati a un atteggiamento di fiaccola più che di faro: non proclami, ma accompagnamenti, piccoli passi, prossimità vissuta.
Linee operative emerse
Durante i lavori di gruppo e gli incontri formativi, si sono delineate alcune piste che possono aiutare le Comunità Educative a lavorare con e per le famiglie.
1. Protagonismo e coinvolgimento attivo: Le famiglie non sono semplici “destinatarie” della pastorale, ma soggetti attivi. Occorre valorizzare le loro esperienze e favorire una formazione continua condivisa.
2. Alleanza tra pastorale giovanile e familiare: L’integrazione tra i due ambiti è necessaria: ragazzi e famiglie devono essere accompagnati in un cammino unico. Oratorio, scuola, Centri diurni, parrocchia …sono spazi privilegiati per questo dialogo.
3. Accoglienza senza giudizio: Serve una pastorale inclusiva e misericordiosa, capace di abbracciare ogni storia familiare, anche quelle ferite, senza etichette o distinzioni. “Il sistema preventivo è per tutti”, ci siamo detti più volte.
4. Pastorale della prossimità: Si tratta di spostare il baricentro dalle attività alla relazione. Più presenza reale nelle case delle stesse famiglie, ascolto personale, visite, accompagnamento concreto.
5. Formazione degli educatori: Per vivere tutto questo, occorre formare salesiani e laici alla relazione con le famiglie: capacità di ascolto, sospensione del giudizio, linguaggio evangelico e relazionale.
6. Famiglie guida: Valorizzare la testimonianza di coppie “guida” che possano accompagnare famiglie più giovani o in difficoltà, generando reti di solidarietà e di cammino condiviso.
Visione per il futuro
La sfida educativa passa oggi da una rinnovata sinergia tra famiglie e comunità. Se i giovani sono il cuore della nostra missione, le famiglie sono il grembo in cui il carisma di Don Bosco può germogliare e fiorire.
Investire sulle famiglie non è sottrarre forze alla missione verso i giovani, ma renderla più efficace e duratura. È una scelta pastorale che guarda lontano, che genera futuro, che riconsegna la bellezza della vita familiare come una buona notizia anche nel tempo della frammentazione.
Alle nostre comunità l’invito a fare spazio alle famiglie: nei pensieri, nei programmi, nei cortili. Perché ogni famiglia, anche la più fragile, può diventare, se accolta, un seme di bene nel terreno della comunità. Mi viene da dire che spesse volte, proprio nelle situazioni familiari più complesse, troviamo in opera la Grazia di Dio che genera santi.
don Emanuele Zof
DELEGATO PG - INE