Sabato 12 maggio 2018, si è svolta la terza giornata dell’incontro dei DICS Europa Mediterranea, presso l’Ispettoria Salesiana “San Marco” INE e lo IUSVE – Istituto Universitario Salesiano di Venezia.
A seguito delle prime due giornate di presentazione e di confronto, sabato si è passati alla formazione con il supporto di alcuni docenti dello IUSVE. Durante la mattinata, il prof.re Giovanni Vannini ha proposto un approfondimento sullo scenario del fare comunicazione sociale. Il focus sono stati, in particolare, i social media e i loro usi, all’interno del cambiamento sociale e antropologico odierno. La lezione, totalmente in inglese, è stata accompagnata da slide illustrate e domande che hanno visto l’intervento di tutti i partecipanti, ampiamente coinvolti nelle tematiche.
Facebook, Youtube, Twitter, Instagram, Whatsapp, Facebook Messenger e on-line game sono, ad oggi, i social media più utilizzati per la comunicazione nella rete. Rispettivamente a questi new media sono state presentate app di raccolta dati, analisi statistiche e molto altro. A priori, è stata evidenziata la necessità di conoscere e definire il target, in questo caso i giovani, per la scelta dello strumento. La presentazione ha proposto, infatti, un’analisi dei media e dei veicoli differenziati per le varie fasce d’età: dalle famiglie ai giovani, dai singoli adulti ai minori. Sono stati catalogati anche per caratteristiche e funzionalità, in modo da fornire ai presenti un prospetto più ampio delle possibilità di scelta degli strumenti comunicativi. È stata, inoltre, esposta al gruppo la possibilità di raccogliere informazioni dalla rete grazie ai nuovi sistemi di feedback dell’utente, come i post, le preferenze, i tanto conosciuti “mi piace” e tutte quelle scelte apparentemente istintive che l’utente compie nei social media. In questo modo è possibile tracciare preferenze, profili e stili di vita. Questa parte formativa ha proposto un primo approccio ai Big Data, come strumento utile a creare forme di evangelizzazione nella rete.
Da qui l’analisi si è spostata ad uno dei mezzi comunicativi più usati, secondo un punto di vista anche antropologico, il cellulare. Per i giovani, e ormai per tutti, il cellulare non rappresenta più solo un mezzo per chiamare ma è diventato un’appendice quotidiana del nostro essere e del nostro fare nella società. È lo strumento che ci mette in socialità con il mondo e che rischia di diventare una dipendenza. L’attuale uso dello smartphone ha fatto emergere molte questioni etiche che hanno portato i partecipanti a concordare sulla necessità di creare forme educative nella rete, partendo proprio dalla comunicazione della fede.
Il prof.re Vannini, per spiegare i rischi di questo mezzo, a proposto l’esempio della favola di Biancaneve, mettendo in similitudine il grande specchio con i grandi schermi di oggi.
Schermi aperti sulla società, i quali mostrano, a loro volta, innumerevoli possibilità e scenari. La somministrazione quotidiana, senza controlli ma soprattutto senza un’educazione dedicata corre il rischio concreto di diventare una dipendenza a tutti gli effetti. Questo strumento, come molti altri, diventa importante per evangelizzare e per farlo in modo efficace è necessaria la conoscenza applicata e la coscienza etica. Verso la fine dell’approfondimento, l’attenzione si è spostata a Facebook, il social network più diffuso e utilizzato anche dai presenti per socializzare e proporsi nella rete. Non da meno Whatsapp, per la proprietà di facilitare e velocizzare la comunicazione interpersonale. Per quanto riguarda gli altri social media menzionati, sono stati definiti altrettanto importanti anche se meno sfruttati dal target considerato. L’investimento per questi ha obiettivi diversi, come la possibilità di presentarsi e la proposta di esserci per continuare la promessa di un’immagine unita.
Il ruolo sociale e antropologico dei new media e dell’uomo in rapporto a questi, meriterebbe ulteriori approfondimenti che sono stati giustamente accennati e presentati, poiché non è immaginabile oggi la creazione di un piano comunicativo di fede nella rete che non tenga conto della persona e della relativa esperienza. Come in ogni cosa, sono le persone e gli intenti a determinare il buono e il cattivo uso, anche dei media. È necessaria l’educazione e la consapevolezza ma, oltre a questo, è la coscienza dei grandi a guidare le scelte dei minori e dei giovani, in rete e oltre la rete, fintanto che questi non possano acquisire competenze e conoscenze necessarie. Sulla base di queste riflessioni, spetta ai delegati fare la differenza nel web. Conoscendo la tecnologia e usandola in modo consono al loro ruolo e ai loro ideali, per esserci e porgere la propria mano anche on-line, con la coscienza e la saggezza del loro ruolo.
Sabato pomeriggio, dopo tutte le nozioni apprese e affrontate, l’incontro è proseguito con un momento culturale e di distensione che ha visto il gruppo di delegati recarsi in visita a Venezia, con peregrinaggio nei luoghi più importanti e alla Basilica di San Marco. A chiusura della penultima giornata, la cena tutti insieme a Venezia.
Redazione - Francesca Bonotto