La sede dei salesiani è stata riqualificata grazie ad un importante progetto che ha tutelato l'aspetto originario dell’edificio nel rispetto della sua storia.
Il progetto “vedrai che bello!” è arrivato a conclusione. Il nuovo oratorio dei salesiani è pronto e il 31 maggio verrà inaugurato con una grande festa comunitaria. Un lavoro da 4,5 milioni di euro che ha visto il restauro completo dell'edificio mantenendo però l'originalità dello stabile. Sono stati scelti per la facciata dei colori diversi per mettere in luce quegli elementi architettonici che prima si perdevano come ad esempio i capitelli.
“Dal 1915 al 1919 - spiega don Enrico Gaetan, direttore dell’istituto che si estende tra le vie san Giovanni Bosco e MArconi - l'oratorio era anche diventato ospedale militare. L’identità della struttura andava mantenuta e la storia non va dimenticata".
Con i lavori è stata recuperata la centralità del vecchio cortile dove si affacciano la sala giochi, il bar, e l'aula magna. Sono stati rinnovati interamente gli impianti e con la ristrutturazione dei due piani superiori sono state recuperate delle aule per il Centro di Formazione Professionale. "L'oratorio non avrà un uso esclusivo - continua don Gaetan - ma verrà utilizzato contemporaneamente da più realtà. Si tornerà come pr-covid ad ospitare riunioni condominiali, compleanni, sarà insomma un ambiente aperto alla comunità. Resta da completare il laboratorio meccanico, il progetto c'è e sarà inserito nell’ultimo stralcio”.
Era il 120esimo anniversario, due anni fa, quando è stato presentato il progetto ed è stato dato il via ai lavori del primo stralcio che comprendevano il campo da calcio in sintetico"
Adesso possiamo vedere quanto bello è diventato l'oratorio e i primi che ne beneficeranno saranno proprio i ragazzi del Grest dall’11 giugno. Una nuova veste per un luogo che vuole essere un punto di ritrovo per ragazzi ed adulti. Un anno intenso di lavori serviti anche a renderlo più sicuro, più efficiente e più idoneo all’attività pastorale nostra. Abbiamo congelato invece la questione della sistemazione del cinema e teatro per il rincaro di tutti i costi. Il progetto c’è non lo buttiamo a contiamo di riprenderlo magari fra qualche anno”.
Tanti gli scledensi che sono passati per l'oratorio e mille gli aneddoti che vengono raccontati quotidianamente a don Gaetan. “La memoria non va dimenticata. L'oratorio deve fare quello per cui è nato: far crescere i giovani. Siamo stati molto colpiti dalla generosità di tutti. Da soli non avremmo mai potuto farlo. Con l’aiuto di tanti si è reso possibile. Dai grandi imprenditori che sono cresciuti qui agli studenti attuali che hanno spesso rinunciato alla pizza con gli amici mettendo 10 euro come contributo. Grazie anche alle famiglie, alcune delle quali si sono private mensilmente di qualcosa e ci hanno dato un’offerta fissa. Le maestranze hanno lavorato tanto ma hanno anche aiutato altrettanto. Una generosità sconfinata. Un senso di appartenenza e comunità molto bello”.
Articolo di: Robina Tognazzi
Fonte: Giornale di Vicenza, giovedì 25 maggio 2023