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15/05/2025

Ex-allievi: festa del sì

Sabato 10 maggio la casa salesiana Santa Croce di Mezzano di Primiero ha ospitato la tradizionale Festa del Sì, un appuntamento, l’unico durante l’anno, che ha riunito giovani, famiglie e responsabili delle Unioni degli Exallievi, per vivere una giornata di fraternità, formazione e rilancio della missione educativa nello spirito di don Bosco.

A fare gli onori di casa sono stati gli Exallievi di Mezzano con il direttore Agostino Pradel, oggi impegnati nella gestione della struttura che, dopo la partenza dei salesiani lo scorso anno, continua ad accogliere le scuole paritarie elementari e medie con circa 115 alunni. Un progetto che unisce presenza educativa, animazione pastorale e attività sociali, con il supporto di volontari e animatori, anche esterni.

Non abbiamo lasciato che la casa chiudesse – ha spiegato Luca, Exallievo e membro del gruppo dirigente – ma ci siamo rimboccati le maniche per mantenerla viva e operativa. La casa è oggi abitata da attività educative quotidiane e ospita anche iniziative estive, eventi sportivi, incontri giovanili e servizi di accoglienza”. Una gestione concreta, radicata nel carisma salesiano, portata avanti da un gruppo giovane e motivato.

Un segno forte di questo rinnovamento è l’insediamento del nuovo consiglio Exallievi di Mezzano, con un’età media di appena 25 anni, che testimonia un passaggio generazionale consapevole e coraggioso. “Serve un Sì attivo, non solo affettivo – ha dichiarato Natalino, tra i promotori della giornata – un sì fatto di partecipazione, concretezza e responsabilità”.

Durante la mattinata, è intervenuto anche il neoeletto sindaco di Mezzano, Ivano Orsingher, alla sua prima uscita pubblica in veste istituzionale. Exallievo e figlio di un ex presidente della locale Unione, ha sottolineato la storica alleanza educativa tra il Comune e l’opera salesiana. “La formazione civica dei ragazzi è un obiettivo comune – ha affermato – e come amministrazione intendiamo sostenere con convinzione il progetto formativo della casa salesiana, anche nella nuova fase laicale”. 

La riflessione formativa della giornata è stata guidata da don Marek, delegato ispettoriale per gli Exallievi, che ha approfondito il tema annuale della Speranza, prima delle tre virtù teologali. “La speranza – ha detto – è la forza che ci spinge a ricostruire, a scegliere il bene, a non cedere alla disperazione. È il fondamento della libertà, perché solo chi spera è capace di scegliere con discernimento e verità”. Un passaggio particolarmente intenso è stato dedicato al Giubileo del 2025 e al pellegrinaggio come metafora della vita: “Attraversare la Porta Santa – ha ricordato don Marek – significa fare silenzio, discernere, tornare all’essenziale, scegliere Cristo come via, verità e vita”.

A seguire, i partecipanti hanno visitato la struttura di Santa Croce, costruita nel 1959 dai padri canadesi e affidata ai Salesiani nel 1964. Insieme alla scuola, la casa oggi propone accoglienza per famiglie, gruppi e campi estivi, così da garantire sostenibilità economica e continuità educativa.

La mattinata si è conclusa con la Santa Messa concelebrata da don Marek e don Cornelio, delegato Exallievi salesiani di Chioggia, seguita da un momento di preghiera e affidamento alla Vergine Maria. Nel pomeriggio, spazio libero per passeggiate (nel centro di Mezzano) e visite alle chiese locali (la cappellina di San Silvestro immersa nella natura).

Nel corso della giornata si è ribadito l’impegno della Presidenza GEX e della Delegazione ispettoriale nel sostenere le case salesiane affidate ai laici – come Santa Croce di Mezzano – e nell’avviare nuovi gruppi attivi di Exallievi, a partire dalle realtà universitarie, come quella di Trento, che questa estate organizzerà un campo formativo in Val di Zoldo.

La Festa del Sì 2025 si è chiusa nel segno dell’entusiasmo e dell’impegno, con l’invito a proseguire nel quotidiano lo stile educativo di don Bosco, come ricordato don Marek nell’omelia: “Non abbiate paura di proporre. Come diceva madre Teresa: se Dio vuole, sarà. Noi siamo solo matite nelle mani di Dio”.

Roberto Mosconi e Daniele Rampogna