“Noi ci s(t)iamo!” è il motto che accompagna il cammino del MGS Triveneto in questo anno pastorale 2022-23 sulla scia degli anni pastorali scorsi, legati al sogno dei 9 anni di don Bosco di cui celebreremo il 200° anniversario il prossimo anno.
Per questo, domenica 4 settembre, presso l’Istituto Salesiano don Bosco di Mestre, è stata convocata la consulta dei cammini MGS, che ha visto la presenza di oltre 60 persone tra Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice e giovani, i quali si sono radunati per riflettere e programmare i vari cammini da offrire ai giovani nel corso dell’anno.
Dopo un breve momento di preghiera - in cui sono stati affidati a Maria i giovani, le equipe e i cammini MGS - l’ispettrice delle FMA Suor Palmira e l’ispettore SDB don Igino, hanno lasciato un breve pensiero di saluto. “Siamo chiamati alla comunione che porta alla santità” è il messaggio che ha voluto lasciare suor Palmira. Mentre don Igino ha detto che siamo anzitutto noi, in cammino, prima che i giovani, ribadendo anche lui l’importanza di correre verso la santità, sulla scia del Beato Artemide Zatti che sarà proclamato santo ad ottobre. Ha rivolto inoltre un appello ad affidarsi a lui per chiedere il dono di sante vocazioni.
Il nucleo centrale della giornata è stato l’intervento formativo del Consigliere per la Pastorale Giovanile Salesiana, don Miguel Ángel García Morcuende, il quale ha presentato una riflessione su “Adolescenza e giovinezza: età vocazionale e accompagnamento MGS” in cui vede un doppio orizzonte e tre movimenti fondamentali.
Il primo orizzonte: nei cammini MGS occorre accompagnare la maturità di due mondi interiori (il nostro e quello del giovane). Siamo chiamati ad essere aperti all’azione dello Spirito che entra nella nostra umanità e relazione.
Il secondo orizzonte, invece, è relativo agli stadi di vita, che sono impegnativi e privilegiati. L’Adolescenza è un tempo di vita di trasformazione interiore e di conquista della propria identità, mentre la giovinezza è tempo di decisioni personali, grandi decisioni della vita. Un tempo in cui ci si chiede con chi si vuole vivere la propria vita. Anche questo orizzonte è importante sia trattato nei cammini MGS.
Passando ai 3 movimenti del discernimento vocazionale nell’accompagnamento dei giovani ha invitato a riscoprire cosa vuol dire la parola “vocazione” con i suoi “derivati”. Di fatto, la vocazione prende coscienza nelle persone quando si vivono tre momenti: un emozione privilegiata, che tocca gli affetti (può avvenire ad ogni momento); il desiderio di imitare un modello, l'incontro con persone significative (noi possiamo essere modelli di vita per i giovani, essere significativi per gli altri); la scelta di un ruolo, un impegno, mettersi al servizio (comprendere che sono stato scelto per gli altri, non per me).
Sulla vocazione ci sono delle implicazioni educative e pastorali: per cui non bisogna aver paura di parlare di “vocazione”. Chiedere ai giovani: “Cosa vuoi fare nella tua vita?”, proporre ideali vocazionali, educare ai grandi valori.
Un ulteriore movimento richiede una pedagogia salesiana che sa riflettere sul perché accompagnare i giovani e sul come accompagnarli nell’ambiente, nel gruppo e personalmente.
A seguito dell’intervento c’è stato un tempo per il confronto su domande nate a partire dalla riflessione offerta. Anche in questo caso don Miguel Angel ha saputo offrire ulteriori spunti che partivano dalla sua esperienza e sapienza personale.
Prima di concludere la Consulta con la celebrazione eucaristica, presieduta sempre dal Consigliere per la PG, sono stati dati alcuni avvisi sul prossimo Meeting MGS giovani e si è ringraziato oltre che il relatore anche la presidente della Segreteria Nazionale MGS Elena Marcandella, che ha concluso il suo mandato lasciando il posto al giovane Filippo Andreetta.
Nel pomeriggio sono proseguiti i lavori suddivisi per equipe di lavoro, in cui si è riflettuto soprattutto sulla parte organizzativa e contenutistica degli incontri che saranno tenuti nel corso dell’anno.