20-21 novembre 2024 – Due giornate intense, cariche di emozioni e significato, hanno visto protagonisti 54 volontari del Servizio Civile Universale impegnati nelle opere salesiane del Triveneto. Un viaggio che li ha portati nel cuore del carisma salesiano, tra il Colle don Bosco e Valdocco, per approfondire le radici del metodo educativo di don Bosco e rinnovare il loro impegno al servizio dei più giovani.
Il viaggio è iniziato presto, con la partenza da Mestre alle 8.30. Dopo un tragitto sereno, i volontari sono stati accolti al Colle don Bosco da don Igino Biffi e don Enrico Lupano, che hanno subito creato un clima familiare. Dopo una breve sistemazione e una merenda, è cominciata l’immersione nei luoghi che hanno dato origine al sogno di don Bosco.
La visita è partita dalla basilica inferiore per giungere a quella superiore, con soste significative al prato del sogno e alla casetta di don Bosco, dove don Enrico ha narrato episodi chiave della vita di Giovanni Bosco. Le sue parole hanno guidato i volontari a riflettere sul senso del loro servizio: essere presenza significativa per i più giovani, proprio come don Bosco.
La giornata si è conclusa con una serata di giochi e fraternità, seguita dalla “buonanotte” di don Igino, che ha invitato i giovani a custodire uno spirito semplice e autentico, proprio come quello di don Bosco bambino.
Dopo la colazione, il gruppo ha lasciato il Colle per raggiungere Valdocco, cuore pulsante del mondo salesiano. Qui, i volontari hanno visitato il Museo casa don Bosco, seguendo un itinerario guidato da don Enrico che si è articolato in quattro tappe: realtà, trasformazione, amore e santità. Un percorso che ha mostrato come il sogno di don Bosco sia diventato realtà, trasformando vite grazie all’amore educativo.
A seguire, i volontari hanno avuto modo di scoprire la Basilica di Maria Ausiliatrice e vivere un momento spirituale significativo con la celebrazione dell’Eucarestia nella Chiesa di San Francesco di Sales. Questi luoghi, intrisi di storia e spiritualità, hanno offerto ai giovani un’occasione unica per sentirsi parte di un carisma che continua a parlare al cuore di chi lo incontra.
Dopo il pranzo, il viaggio di ritorno è stato animato da giochi, canti e risate, riflettendo l’entusiasmo e la gioia di chi ha vissuto un’esperienza intensa e arricchente. Queste due giornate sono state molto più di una formazione: sono state un’occasione per incontrare don Bosco, non solo nei luoghi che ha abitato, ma anche nello spirito che anima ogni volontario salesiano.
Concludiamo con un pensiero che ha accompagnato tutti i partecipanti lungo il percorso: “Essere volontari significa fare del proprio servizio un dono d’amore, proprio come don Bosco ci ha insegnato.”