Nel 60º anniversario dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona, si è svolto il convegno “Sogni e futuro: dalla scuola al mondo del lavoro”, un momento di riflessione e confronto tra Istituzioni, Scuola, Imprese e Comunità Educativa, moderato dal Dott. Mario Puliero, Direttore di TeleArena.
Come sottolineato da don Mariano Diotto, Direttore dell’Istituto, un anniversario non è solo un momento per ripercorrere la storia e le radici salesiane, ma è anche un’opportunità per riflettere sul ruolo della Scuola nel plasmare il futuro delle nuove generazioni.
Soprattutto il futuro, quello dei giovani, è stato al centro delle riflessioni emerse e filo conduttore di un impegno rinnovato da parte dell’Istituto per affrontare le sfide richieste da un mercato del lavoro sempre più dinamico e complesso, che deve essere affrontato dai giovani con i giusti strumenti e la giusta consapevolezza.
“Il nostro Istituto affonda le sue radici nel Sistema Preventivo di Don Bosco, un approccio educativo che mette al centro la persona promuovendo la crescita integrale non solo dal punto di vista scolastico e professionale, ma anche morale, sociale e spirituale”, ha affermato don Mariano Diotto.
Passato, presente e futuro si sono intrecciati anche nel ripercorrere i momenti significativi di questi primi 60 anni di attività e nell’introdurre i progetti che verranno sviluppati nei prossimi anni, presentati dal Preside dell’Istituto Tecnico Tecnologico San Zeno, Gianluca Rossini, e dal Direttore della Scuola Professionale San Zeno, Francesco Zamboni. Un impegno educativo, quello dell’Istituto, che ha portato all’integrazione di diversi servizi e opportunità per gli studenti, per le studentesse, e per le loro famiglie. Come gli oltre 50 laboratori didattici, la collaborazione con le Fondazioni I.T.S. del territorio, gli investimenti nelle tecnologie di Industry 5.0, lo sviluppo della didattica digitale, le attività di formazione a supporto delle aziende e dei professionisti, e molto altro. Uno sguardo concreto al futuro reso possibile anche dall’impegno dei docenti e delle docenti della Scuola, pilastri del sistema formativo salesiano.
Numerosi i saluti istituzionali che hanno introdotto il convegno, che si possono riassumere nella lettera inviata dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che riconosce nell’Istituto “un faro educativo capace di coniugare sogni e realtà”. A portare saluti e brevi riflessioni sul sistema educativo salesiano, sono stati anche: Elena Donazzan, Europarlamentare ed ex Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto, Paolo Borchia, Europarlamentare, Valeria Mantovan, attuale Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto, David Di Michele, Vicepresidente della Provincia di Verona, Elisa La Paglia, Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Verona, Sebastian Ameglio, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Verona, Marco Gatti, Consigliere API Confimi Industria Verona, Filiberto Semenzin, Presidente Verona Stone District, don Silvio Zanchetta, Superiore dell'Ispettoria Salesiana dell'Italia Nord-Est, Alberto Grillai, Amministratore Delegato della Fondazione Salesiani per la Formazione Professionale INE.
Tra gli interventi più attesi, quello di Federico Fubini, Vice-Direttore del Corriere della Sera, che ha condiviso dati e riflessioni sull’integrazione dei giovani nella società italiana. Una risorsa sempre più scarsa che, come società, dobbiamo imparare a valorizzare e a integrare con la giusta dignità nel complesso tessuto produttivo del nostro territorio. Responsabilizzandoli e coinvolgendoli fin da subito, in modo attivo, nelle dinamiche aziendali, in quanto portatori di competenze tecnologiche ben più sviluppate rispetto alle generazioni precedenti. E in un mercato del lavoro dove lo sviluppo tecnologico sta accelerando in modo esponenziale, questo approccio sarà fondamentale per il futuro del nostro tessuto produttivo.
“A mio avviso ci deve essere in Italia e soprattutto nella cultura di impresa in Italia, una trasformazione profonda del modo di vedere e di incentivare i giovani. Ho l'impressione che molti giovani vadano via dal nostro Paese perché questo deresponsabilizzarli, non facendo vedere loro delle prospettive molto chiare, renda poco attrattivi certi modelli di impresa”, ha affermato Federico Fubini.
A portare la voce del mondo industriale è stata Raffaella Menconi, Responsabile Nazionale del programma formativo Siemens “SCE - Automation Cooperates with Education”, che ha sottolineato quanto la formazione tecnica sia oggi più che mai una priorità per le imprese. Il modello salesiano è un modello vincente perché si basa su esperienze dinamiche, su ambienti di apprendimento ibridi, su feedback costanti che rendono la scuola più complessa, ma molto più efficace per preparare i giovani ad affrontare il futuro che li attende.
In chiusura, l’intervento di Mons. Osvaldo Checchini, Vicario Generale della Diocesi di Verona, che ha condiviso una profonda riflessione sulla missione educativa della scuola cattolica nella storia, evidenziando il ruolo fondamentale degli Istituti Salesiani come luoghi di senso e di speranza.
Come detto da mons. Osvaldo Cecchini: “Queste scuole si distinguono non solo per la loro capacità di creare un ponte tra le istituzioni e il mondo del lavoro ma anche per porre grande attenzione allo sviluppo delle capacità relazionali, estremamente importanti e significative, basate su principi etici solidi che garantiscono studenti preparati tecnicamente, ma anche umanamente capaci di affrontare sfide globali e affrontare il futuro.”
Al termine del convegno, i presenti si sono spostati nel settore Meccanica e Automazione per l’inaugurazione e la benedizione dei nuovi spazi Industry 4.0, guidata da Mons. Checchini, che ha affidato il lavoro educativo dell’Istituto Salesiano San Zeno alla protezione di Maria Ausiliatrice, come da tradizione salesiana.