Mercoledì 3 settembre, presso l'opera Salesiani Don Bosco di Mestre, si sono ritrovati circa 800 tra salesiani, docenti e formatori provenienti dai 7 Centri di Formazione Professionale e dalle 11 scuole dei Salesiani del Triveneto per vivere insieme la giornata di inizio anno formativo 2025-26. Un appuntamento che ormai segna l’avvio ufficiale del cammino educativo delle opere scolastiche e professionali dell’Ispettoria INE San Marco.
La mattinata si è aperta con l’accoglienza del Delegato per la Pastorale Giovanile, don Emanuele, che ha anche guidato la preghiera iniziale e introdotto i lavori. Dopo i saluti dell’Ispettore don Silvio Zanchetta, del delegato per la Scuola don Lorenzo Teston e del delegato per la Formazione Professionale Alberto Grillai, l’assemblea ha accolto il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Rafael Bejarano, che ha proposto la sua riflessione sul tema “Educare alla pace”.
Don Rafael ha iniziato con un saluto inclusivo e provocatorio: “Benvenuti tutti e tutte, perché per costruire la pace dobbiamo sentirci persone, lasciando indietro i pregiudizi e costruendo a partire dalla diversità”. Il suo intervento si è sviluppato in quattro passaggi fondamentali: la pedagogia dell’accoglienza, che crea fiducia tra educatore e giovane; la pedagogia della speranza, che accompagna i ragazzi nei loro percorsi; la pedagogia dell’alleanza, che restituisce i giovani alla società come cittadini e cristiani responsabili; il sentirsi parte di una comunità educativa pastorale, con un progetto condiviso che educa alla giustizia e alla pace.
Il cuore della riflessione è stato chiaro: non c’è pace senza giustizia. Educare alla pace significa formare coscienze morali, professionali e sociali, capaci di incidere nella società, senza chiudersi in un’aula o in un cortile, ma assumendo il linguaggio dei diritti umani e degli obiettivi di sviluppo sostenibile per dialogare con il mondo.
Non sono mancati passaggi concreti e provocatori: la corresponsabilità tra laici e salesiani, il superamento dei personalismi e dell’attivismo sterile, l’impegno a parlare un linguaggio comprensibile alle nuove generazioni e alla società civile. Concludendo, don Rafael ha richiamato il Vangelo: “Se qualcuno ti percuote sulla guancia destra, tu porgi anche l’altra” (Mt 5,39), spiegando che Gesù non invita alla rassegnazione, ma a vivere il conflitto in modo intelligente, riconoscendo l’altro come uguale e salvando sempre la relazione.
La mattinata è proseguita con alcune comunicazioni sul mondo scuola e formazione professionale, la presentazione del progetto “Go beyond” sull’intelligenza artificiale e la celebrazione eucaristica presieduta da don Rafael.
Un inizio d’anno che ha offerto ai partecipanti non solo spunti concreti di aggiornamento e condivisione, ma soprattutto una chiamata forte: essere educatori alla pace e alla giustizia, per aiutare i giovani a costruire un futuro più umano e solidale.